venerdì 22 aprile 2016

A cosa servono i Fiori di Bach?

Mi sembra una domanda doverosa, per rispondere a coloro che non ne capiscono l’uso e che pensano che sia sempre la Quantità, la dose a fare la differenza. Niente di più sbagliato quando si parla di fiori di Bach!
I fiori sono rimedi vibrazionali, si occupano quindi di una sfera sottile della persona che coinvolge il pensiero, l’atteggiamento, la predisposizione mentale e tutte le sfaccettature di questi ambiti.
Siamo quindi in una dimensione estremamente soggettiva. Non parliamo di gastrite, di colite, di insonnia, di cefalea, per esempio, a livello fisico, ma a livello mentale, emotivo, psichico,psicosomatico!
Il Floriterapeuta deve essere un ascoltatore attento, che pondera parola per parola quello che il suo paziente gli riferisce, perché ogni espressione cela dietro di sé un mondo di sfumature. Quindi anche un test deve essere strutturato da un professionista del settore, poiché devono essere poste le giuste domande, per ottenere una corretta chiave di lettura.
Per rispondere quindi alla domanda iniziale, a cosa servono i fiori di Bach, direi semplicemente a correggere atteggiamenti sbagliati che possono indurre comportamenti insani: eccessiva paura di fronte ai cambiamenti, oppure paura immotivata, che si trasforma in ansia generica, in terrore; paura causata da una perdita, da un lutto, che può diventare paralizzante e non permetterci di “continuare a vivere”; eccessiva sicurezza in Sé o totale assenza di autostima, che in un caso o nell’altro possono compromettere la nostra capacità di relazionarci con il prossimo.
I Fiori di Bach parlano al nostro sistema emotivo per correggere i nostri disequilibri. Edward Bach infatti aveva suddiviso i 38 rimedi in 7 gruppi corrispondenti a 7 disequilibri principali: paura, indecisione, disinteresse per il presente, solitudine, eccessiva influenzabilità, eccessiva preoccupazione per gli altri, disperazione.
I Fiori di Bach non funzionano di più se assumiamo più gocce, funzionano se siamo costanti nella somministrazione, se sappiamo notare le differenze, se sappiamo ascoltarci e guardarci senza giudizio!
Poi facciamo pure un test, purché sia serio, ben strutturato e che anziché fornirci una “somministrazione” di fiori di Bach ci aiuti a farne una selezione e a scegliere quelli più adatti a noi.

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