giovedì 14 dicembre 2017

TRISTEZZA? LA NATURA CI AIUTA A RISOLLEVARE L’ANIMO

 Tutti nella vita, cerchiamo di essere felici. In effetti, a chi piace essere triste? La tristezza è uno stato d’animo depressivo e malinconico al quale si cerca di sfuggire il più possibile. Tuttavia, a tutti noi può capitare di sentirci giù di corda.
In certi casi possiamo ricorrere ad alcuni integratori alimentari che ci aiuteranno sia a risollevare il morale e a migliorare l’umore sia a prevenire gli stati di tristezza rafforzando il nostro stato mentale.

Triptofano, per prevenire

La serotonina è l’ormone della felicità e occorre potenziarla contro i pensieri tristi che possono portarci a stati malinconici. Quest’ormone viene prodotto dai neuroni a partire dal triptofano, per cui più triptofano circolerà nel nostro organismo, più serotonina fabbricheranno i nostri neuroni epiù felici e rilassati ci sentiremo.
Il triptofano lo troviamo in alimenti come il formaggio, il lievito di birra e i semi di lino, ma possiamo anche fortificare la nostra dieta con integratori alimentari che ci permettano di avere un piccolo extra, come quelli che contengono la griffonia (Griffonia simplicifolia), una pianta ricca di 5-idrossi-triptofano (5HTP), un tipo di triptofano facilmente utilizzabile dai nostri neuroni.
Tutte queste piante e questi integratori sono molto utili, ma bisogna ricordare che seguire un’alimentazione equilibrata è fondamentale per nutrire corpo e mente e anche per mantenere in buona salute la flora intestinale. Sono sempre più numerosi infatti gli studi che confermano che una flora intestinale equilibrata contribuisce ad equilibrare anche i nostri pensieri.

Zafferano e withania, per pensare positivo

Lo zafferano (Crocus sativus) è un potente alleato del benessere del nostro cervello. Contiene sostanze che proteggono i nostri neuroni e potenziano la memoria, ma una delle sue caratteristiche più interessanti è che prolunga la vita della nostra serotonina, l’ormone della felicità, prolungando quindi anche il nostro benessere, e alleviando stati di tristezza e di lieve depressione.

Lo zafferano risulta specialmente utile durante i cambiamenti di stagione e per alleviare stati di tristezza (o abbattimento) associati alla sindrome premestruale.

La withania o ashwagandha (Withania somnifera) è una pianta adattogena molto utile per alleviare l’ansia e per aumentare la nostra tolleranza allo stress, cioè la nostra capacità di superare situazioni che possono rattristarci. Se da un lato fortifica i nostri neuroni contro la tristezza, dall'altro ci aiuta a risollevarci più rapidamente quando ci sentiamo giù di morale.

Iperico, contro tristezza e abbattimento

Tristezza, abbattimento e apatia sono sintomi che si manifestano in casi di depressione. Se si tratta di una depressione lieve, superficiale, come ad esempio durante i cambiamenti di stagione, o, come succede a molte donne, a causa della sindrome premestruale o durante la menopausa, possiamo ricorrere all'iperico.
L’iperico, o erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) è molto utile per alleviare la tristezza associata agli stati depressivi. Contiene sostanze come l’ipericina, l’iperforina, gli xantani e i flavonoidi, che hanno un effetto antidepressivo e aiutano a risollevare l’animo e a combattere la tristezza. L’iperico inoltre aiuta anche ad alleviare altri sintomi depressivi come ansia, insonnia,apatia e nervosismo.
Poiché l’iperico influisce sul funzionamento sia della nostra serotonina che di alcuni farmaci antidepressivi, è necessario consultare un medico prima di iniziare un trattamento con questa pianta, soprattutto se stiamo seguendo una terapia con antidepressivi.

giovedì 23 novembre 2017


VALORI NUTRIZIONALI E ALIMENTI NUTRACEUTICI

Vi sono alimenti che per composizione naturale o aggiunte successive hanno sostanze utili ed efficaci per il nostro benessere. Si tratta degli alimenti nutraceutici, per i quali vige una regolamentazione ben precisa



mercoledì 15 novembre 2017

BRUCIORE DI STOMACO?

L’acidità o il bruciore di stomaco possono derivare da un problema congenito, ma possono anche manifestarsi indipendentemente in qualsiasi persona e in qualsiasi momento. Contrastare l’Helicobacter pylori ed equilibrare l’acidità dello stomaco sono le prime cose da fare per eliminare questo fastidioso problema.
Ci sono determinate occasioni in cui l’acidità o il bruciore di stomaco sono più frequenti, come durante la gravidanza, quando ingeriamo alcuni tipi di alimenti o di medicinali e anche quando siamo  o nervosi. Questi e molti altri possono essere i motivi per cui circa il 10% della popolazione soffre di acidità almeno una volta al mese. Come le cause, anche i rimedi contro il bruciore di stomaco possono essere vari. Mangiare leggerorilassarsi ed evitare sforzi eccessivi dopo mangiato, sedersi correttamente, dedicare ai pasti un tempo sufficiente e aspettare almeno 2 ore prima di andare a dormire dopo cena sono misure preventive molto utili. Esistono però anche alternative naturali e innovative, che rispettano il benessere del nostro apparato digerente, e che sono un vero toccasana contro il bruciore di stomaco.
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Addio all’H. pylori

L’Helicobacter pylori è un batterio che può vivere nello stomaco ed è considerato una delle possibili cause del bruciore di stomaco, poiché può aumentare la produzione di acidi. Questo microrganismo non è presente in tutte le persone, ma è stato osservato che, man mano che invecchiamo, aumentano le possibilità che questo batterio sia presente nel nostro corpo.
Uno dei rimedi più efficaci per disfarci dell’Helicobacter pylori e del fastidioso reflusso gastro-esofageo è l'utilizzo di alginati come sodio alginato e sodio bicarbonato, fico d'india tm e foglie d'ulivo  in estratto secco,queste piante e alginati sono in grado di espletare un azione muco protettiva favorendo i processi di riepitelizazione della mucosa gastrica.

venerdì 10 novembre 2017

Vuoti di memoria da stress?

Lo stress può causare anche vuoti o cali di memoria: per contrastarli al meglio puoi ricorrere ad alcuni rimedi naturali e alcuni cambiamenti nello stile di vita
I cambiamenti lavorativi i i periodi di forte pressione possono rappresentare una fonte di stress psicofisico e a problematiche come i vuoti di memoria: l’intensità della sua portata è stata stimata intorno a 35 su una scala che va da 0 a 100.                                                                                   I vuoti di memoria costituiscono un sintomo tipico di queste condizioni e sono dovuti a scarsa attenzione, espressione del fatto che l’energia psichica è impegnata soprattutto per fronteggiare la nuova situazione, per adattarsi a essa, alle “pressioni” che comporta e impone e quindi è meno disponibile per focalizzarsi su informazioni meno rilevanti e fissarle, memorizzarle.                             Il vecchio termine “esaurimento” fa riferimento proprio a questo apparente abbassamento del livello delle energie psicofisiche. 
In questi casi sono utili i rimedi cosiddetti "adattogeni", che aiutano l’organismo ad affrontare le situazioni di stress assecondando il cambiamento.                                                                             Tra questi vanno segnalati soprattutto il Ficus carica  e la Rodiola
Anche la Moringa può intervenire in questo delicato processo di recupero, magari associata ad un elemento come il Q10 oppure semplicemente con del Magnesio completo
Naturalmente sarà solo il Naturopata o l'erborista di tua fiducia che attraverso una breve chiacchierata potrà capire quale delle tante piante potrà esse adatta a te e solo a te!

mercoledì 25 ottobre 2017

Vitamina D: indispensabile per ossa e cervello
La vitamina D è importante per ossa e muscoli, utile per il cervello e contro i tumori: viene sintetizzata principalmente grazie all’esposizione alla luce del sole, si trova anche in alcuni alimenti, in particolar modo nei cibi di origine animale
La vitamina D è una vitamina liposolubile (ovvero si scioglie nei grassi), chiamata anche calciferolo, presente nell’organismo umano sotto forma di ergocalciferolo (vitamina D2) e colecalciferolo (vitamina D3). La vitamina D2 è presente negli alimenti di origine vegetale; la vitamina D3 invece viene sintetizzata attraverso la pelle, grazie al ’esposizione ai raggi solari ed è presente nei prodotti di origine animale. La vitamina D svolge importanti funzioni biologiche. Vediamo qui di seguito quali.

A cosa serve la vitamina D

La vitamina D sta alla base di importanti funzioni biologiche, così vitali per il nostro organismo, tanto che viene definita “para-ormone” (perché svolge attività su organi e apparati, proprio in modo simile a un ormone). In primo luogo, è fondamentale per l’apparato scheletrico, poiché mantiene le ossa forti e sane, da un lato è necessaria alla loro formazione, dall'altro previene le fratture e l’osteoporosi. La vitamina D, infatti,stimola l’assorbimento di calcio e fosforo, oltre a favorirne il deposito. Ecco perché risulta essenziale sia per i bambini, in fase di crescita, sia durante tutto il corso della vita per gli adulti.                                                                                                                    A livello cutaneo, può essere utile per curare la psoriasi e la dermatite atopica.                                           La vitamina D, sintetizzata grazie alla luce solare, stimola la produzione di endorfine, serotonina e dopamina, tutti ormoni che apportano una sensazione di benessere. Ecco perché la vitamina D è strettamente correlata alla depressione. Migliorando il tono dell’umore, inoltre, si minimizzano anche gli attacchi di fame compulsiva. La vitamina D, inoltre, migliora la funzionalità dell’insulina, ormone necessario a metabolizzare gli zuccheri, e risulta utile dunque per combattere il diabete di tipo II. In più, favorisce la produzione di leptina, che serve ad attenuare lo stimolo della fame, dandoci il giusto senso di sazietà. Oltre a diminuire la concentrazione di citochine che sono responsabili dell’aumento degli adipociti, con effetto dimagrante La vitamina D, poi, migliora la tonicità muscolare e la forza fisica, grazie all'aumentofa bene anche al cervello, prevenendo il rischio di malattie neurodegenerative come Alzheimer o Parkinson. Inoltre stimola il sistema immunitario, riduce le infiammazioni e previene le infezioni. Sembra addirittura avere un effetto di protezione anti-tumorale, come pure a prevenire malattie autoimmuni (come sclerosi multipla. Lupus, diabete mellito e artrite reumatoide). A livello del sistema cardio-circolatorio, recenti studi dimostrano che la vitamina D è utile nel diminuire la pressione alta e ridurre il rischio di patologie cardiovascolari.
di testosterone. La vitamina D 

Quali sono i sintomi di carenza di vitamina D

Bassi livelli di vitamina D nel sangue provocano ipomineralizzazione e decalcificazione ossea, con conseguente rachitismo (nei bambini) e osteomalacia (negli adulti). Una carenza di vitamina D si evidenzia soprattutto nelle persone che non si espongono al sole a sufficienza. Soffrono di carenza di vitamina D, le popolazioni dei Paesi nordici, dove c’è poco sole in determinate stagioni e in generale durante tutto l’anno. Possono soffrirne bambini che non giocano abbastanza all'aperto. Adulti che passano molte ore al chiuso. Gli anziani, soprattutto le donne in menopausa, che sintetizzano meno vitamina D, e in particolar modo, quelli che perdono l’abitudine di uscire di casa.                                                                                                                                                               Stare all'aria aperta è importante per tutti
.                                                                                                                                                       Oppure in soggetti che soffrono di malassorbimento gastrico (come nella fibrosi cistica), patologie intestinali (come morbo di Crohn), insufficienza renale o che fanno uso di determinati farmaci (interazione con barbiturici, anticonvulsivi e idantoina)                                                                  . Anche le persone in sovrappeso possono essere soggetti a carenza di vitamina D, poiché essendo liposolubile viene “catturata” dal tessuto adiposo                                                             . Ecco che allora integrare la vitamina D può essere d’aiuto anche per perdere peso, poiché aiuta a smuovere tali depositi.                                                                                                                     Sintomi di carenza da vitamina D sono:                                                                             debolezza e dolore muscolare, ossa fragili, osteoporosi, unghie che si spezzano, psoriasi, ingrossamento delle articolazioni, dolori osteo-articolari, osteoporosi, ipertensione, ma anche irritabilità e malumore, tristezza fino a stati depressivi (per l’abbassarsi dei livelli di serotonina)                                                                                                                                            . La depressione, infatti, è strettamente correlata a una mancanza di vitamina D.                            Soprattutto il relazione al Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) che si manifesta nei mesi invernali, per una ridotta esposizione alla luce solare. In caso di carenza è bene prendere integratori specifici, sempre sotto controllo medico, per evitare sovradosaggi che possono provocare intossicazioni che determinano sintomi quali mal di testa, inappetenza, vomito, dolori articolari, crampi muscolari, calcificazioni di organi, malformazioni fetali etc.                                            Il fabbisogno quotidiano di vitamina D dovrebbe essere di 5 mg per gli adulti, 5-10 mg al giorno per i bambini, 10 mg per le donne in gravidanza e durante l’allattamento, 15 mg per gli anziani.        La carenza di vitamina D era un male del secolo scorso, che però sta tornando attuale per le abitudini della vita moderna che portano sempre più a svolgere le attività al chiuso e sempre meno all'aria aperta, come dovrebbe essere per l’uomo
. Ecco perché è importante tenere sempre sotto controllo i valori di vitamina D nel sangue.

Calo dell'umore? Con lo zafferano diventa un ricordo
Gli estratti di stimmi di zafferano, specie se arricchiti con magnesio, taurina e vitamina B6 sono il miglior antidoto contro il calo dell'umore.

Zafferano: proprietà e utilizzi inaspettati

Forse non tutti sanno che da qualche anno la ricerca medica sta mettendo in luce come l’estratto degli stimmi di zafferano abbia delle eccellenti proprietà benefiche, in primo luogo antidepressive. Proprio così: nella letteratura scientifica internazionale si trovano diversi studi che dimostrano come il Safranale (ovvero l’estratto di zafferano) favorisca il ripristino del normale tono dell’umore, oltre a ridurre il disagio causato da alcuni sintomi tipici del ciclo mestruale, che provocano tristezza e calo dell'umore in molte donne.
Sul mercato inoltre, è possibile trovare degli integratori alimentari che uniscono le qualità dell’estratto di stimmi di zafferano a quello di altre sostaze benefiche, come il magnesio, la taurina, e la vitamina B6.
Il magnesio è un minerale importantissimo per il buon funzionamento dei muscoli e del metabolismo, ma ci sostiene anche a livello psicologico e del sistema nervoso. La sua azione è amplificata dalla taurina, che ha le medesime proprietà ma ha bisogno della vitamina B6 funzionare a dovere. L’azione sinergica di queste sostanze e dell’estratto di zafferano restituisce dunque forza e vitalità quando se ne ha il maggior bisogno, senza i fastidiosi effetti collaterali dei farmaci tradizionali. Con lo zafferano addio calo dell’umore!!!



venerdì 13 ottobre 2017

SINUSITE: I 5 RIMEDI TOP

Quando la prevenzione non è stata sufficiente, bisogna "correre ai ripari", per non aggravare i sintomi. Vale anche per la sinusite, per cui esistono validi rimedi naturali.

Prima di tutto un chiarimento: si tratta di sinusite o raffreddore? Potrebbe essere difficile distinguerli, dal momento che hanno parecchi sintomi in comune: naso chiuso, difficoltà a respirare, mal di testa e a volte febbricola.
La sinusite però si caratterizza per la presenza di segni inequivocabili: dolore al volto - soprattutto la fronte, le orbite oculari e la mascella - che aumenta con la pressione e il movimento; secrezioni nasali giallo verdognole; catarroriduzione o assenza dell’olfatto.
La sinusite è l’infiammazione e conseguente infezione dei seni paranasali (cavità interne agli zigomi, alla fronte, nel naso e dietro l’osso frontale), che si gonfiano e possono infettarsi a seguito del proliferare di virus o batteri.
Il più delle volte la sinusite “passa da sola” nel giro di poche settimane, ovvero il nostro corpo sviluppa le difese per la completa guarigione.
Altre volte invece si protrae per alcuni mesi (si tratta di sinusite cronica) e può essere necessariol’intervento del medico. In ogni caso, vi sono rimedi naturali che possono mitigare i sintomi e accelerare la guarigione. Ne vediamo 5, i migliori.

1. Bromelina per la sinusite

In caso di sinusite, abbondante muco si accumula nei seni paranasali provocando dolore anche acuto. La natura viene in soccorso con la bromelina (miscela di enzimi proteolitici), contenuta soprattutto nel gambo dell’ananas,  con comprovate proprietà proteolitiche. Ovvero aiuta a sciogliere il muco e a diminuire il gonfiore. 
Attenzione: non sarà sufficiente aumentare i consumo di ananas, anche perché la maggior parte di bromelina è contenuta nel gambo. Meglio assumerla sotto forma di integratore, salvo diverso parere del medico.

2. Umidificatore per la sinusite

L’aria secca, frequente in presenza dei comuni sistemi di riscaldamento, irrita le mucose e rende difficoltoso il drenaggio del muco, accentuando i sintomi della sinusite.
Mettere delle ciotoine di acqua sui caloriferi oppure enere acceso un umidificatore soprattutto durante la notte aiuterà a mantenere idratate le mucose e faciliterà l’eliminazione del muco.

3. Spray nasale naturale per la sinusite

In caso di sinusite sarà indispensabile mantenere idratate le mucose nasali durante tutta la giornata, con frequenza costante.
Andranno bene delle fialette già confezionate, con soluzione salina, o acqua di mare oppure uno spray nasale con Propoli (che funzionerà bene anche come antibatterico). In mancanza di altro, una siringa senza puntale di metallo, riempita con acqua e sali andrà bene: preparerete 30 ml di acqua tiepida in cui sciogliere un quarto di cucchiaino di sale e un quarto di cucchiaino di bicarbonato.
Ne inietterete con delicatezza in parti uguali per ogni narice, anche più volte al giorno.

4. Semi di pompelmo per la sinusite

Sappiamo che nella sinusite spesso si verificano delle infezioni batteriche localizzate nel muco. Isemi di pompelmo contengono sostanze con potere battericida. Se ne userà l’estratto, salvo diverso parere medico, in gocce diluite in poca acqua, più volte al giorno.

5. Fumenti per la sinusite

L’inalazione di vapore è la più antica delle terapie contro il dolore, la tensione del viso, la congestione e l’infezione delle mucose nasali. Va effettuata più volte nell’arco della giornata, per almeno 10-15 minuti continuativi, con un telo sul capo per mantenere il vapore sul viso senza disperderlo.
La procedura è molto semplice: si versa dell’acqua bollente in un recipiente largo – andrà bene anche una scodella - e si inspira profondamente.
Possono essere utili erbe aromatiche da aggiungere all’acqua bollente (foglie di eucalipto o di pino, menta o rosmarino) oppure una goccia dei loro oli essenziali.

giovedì 12 ottobre 2017

In autunno la caduta dei capelli si intensifica, ed è consigliabile proteggerli e rivitalizzarli con sostanze nutritive essenziali e con una cosmesi specifica adeguata alle necessità di questa stagione.

La caduta dei capelli è qualcosa di molto normale. I capelli si rinnovano continuamente, e quando arrivano a una certa lunghezza cadono. Ci sono dei momenti, però, in cui la perdita dei capelli diventa più ingente e preoccupante. In questi casi, un buon modo per frenare la caduta dei capelli è rafforzarli dal di dentro. Il miglio, il lievito di birra, le vitamine C e B12, lo zinco, il ferro, il silicio e la cistina saranno i tuoi più validi alleati.

Controlla la tua alimentazione

I capelli, come la pelle o le unghie, sono un riflesso del nostro stato nutrizionale. Se soffriamo di un deficit alimentare i capelli perdono lucentezza e cadono in maggior quantità. Alcune sostanze nutritive sono particolarmente importanti.
La vitamina C è imprescindibile per costruire il collagene dei nostri capelli, e se non ne assumiamo sufficienti dosi è possibile che i capelli crescano più lentamente. La vitamina C si trova nella frutta e nella verdura fresca.
Il ferro e la vitamina B12 sono componenti dell’emoglobina, la molecola che trasporta l’ossigeno nel sangue. Se manca una di queste sostanze, il bulbo pilifero si ossigena e si nutre meno, e notiamo subito una maggiore caduta dei capelli. Il ferro e la vitamina B12 maggiormente biodisponibili si trovano nella carne e nelle uova, mentre il ferro da solo in semi e legumi e la vitamina B12 nell’
alga spirulina e nella chlorella.
Esiste anche la possibilità di integrare la dieta con integratori di ferro e di vitamina B12, specialmente utili se stai seguendo una dieta vegetariana o se sei una donna in età fertile.
Lo zinco è un minerale che favorisce lo sviluppo del bulbo pilifero, quindi, se manca, i capelli crescono deboli e possono perfino smettere di crescere. Lo zinco si trova nel germe di grano, nel lievito di birra, nei semi (sesamo, lino) e nella frutta secca.
Il silicio riattiva il metabolismo dei capelli e favorisce la costruzione del collagene che contribuirà a costituire le fibre dei capelli facendo in modo che crescano forti. Inoltre, le sue buone proprietà antiossidanti aiutano a ridurre la produzione di sebo e a mantenere sotto controllo i capelli grassi, preservando allo stesso tempo l’equilibrio idrico dei capelli ed evitando che si secchino troppo e appaiano fragili e stopposi.
Gli amminoacidi solforati, e concretamente la metionina e la cistina, sono essenziali per la formazione della cheratina che forma la fibra del capello. Questi amminoacidi si trovano nel formaggio, nel pesce, nella soia, nel lino, nella frutta secca, nel lievito di birra e nella crusca di grano.



giovedì 5 ottobre 2017

PREVENIRE IL RAFFREDDORE CON I RIMEDI NATURALI

La prevenzione è la miglior cura: se si tratta di raffreddore poi, vi sono cibi, accortezze e rimedi naturali che possono aiutare il nostro organismo ad aumentare le sue difese.


Prima o poi uno starnuto lo facciamo tutti: il virus a del raffreddore (rhinovirus) infatti è - purtroppo- un organismo tenace, sempre presente sulle nostre mucose nasali.
Appena siamo un po' "scarsi" con le difese immunitarie, ecco che il virus del raffreddore prende il sopravvento.
Tra i migliori rimedi naturali per prevenire il raffreddore troveremo tutti quelli che potenziano le naturali difese immunitarie del nostro corpo. Ve ne sono altri, che cercheremo di scoprire insieme.

Prevenire il raffreddore coi rimedi naturali: perché

Un'antica pubblicità ora diventata quasi un consiglio medico recitando: "prevenire è meglio che curare" e i medici di corte dell'imperatore cinese venivano licenziati quando l'imperatore si ammalava.
Perché il modo migliore e più efficace per sconfiggere la malattia è evitare la sua insorgenza. Vale anche - e soprattutto - per il raffreddore, malattia frequente che si dà quasi per scontata nei mesi freddi.
Una buona prevenzione con i giusti rimedi naturali potrebbe ridurre fino al 95% la possibilità di incorrere nelle malattie da raffreddamento, le affezioni alle vie respiratorie in genere ma anche l'influenza.
I rimedi naturali non si impongono al nostro organismo ma sono in grado di stimolare le sue innate capacità di difesa dagli attacchi esterni, incluso quelli del Rhinovirus!

Prevenire il raffreddore coi rimedi naturali: il cibo

Il primo "pericolo esterno" da cui difendersi è un elemento insospettabile: il cibo, portatore non solo di nutrienti ma anche di molecole e microorganismi potenzialmente dannosi per il nostro organismo.
Per questo la quota maggiore del nostro sistema immunitario - deputato proprio alla difesa - risiede lungo l'apparato gastrointestinale.
Lavorando sul supporto all'intestino e sulla corretta alimentazione si riuscirà a scongiurare una gran parte dei piccoli malesseri invernali.
Alimentazione corretta e benessere intestinale saranno i nostri capisaldi per prevenire il raffreddore coi rimedi naturali, nel dettaglio:
> Gli alimenti da preferire: verdure crude, frutta fresca di stagione, per il loro elevato contenuto in vitamine e sali minerali. Alimenti specifici conto le infezioni quali aglio e cipolla. Alimenti ricchi in Vitamina C quali peperoni, peperoncino, rucola, fragole e agrumi.
> Gli alimenti da evitare: alimenti conservati, in scatola, precotti, aromatizzati, già conditi. Sono ormai privi delle vitamine minerali salutari. Il nostro corpo usa parecchie energie nell'eliminare le "tossine" - ovvero i prodotti di sintesi utilizzati nei cibi confezionati - e questo rallenta la risposta immunitaria. Un'alimentazione naturale a base di cibi freschi, integrali e biologici riduce l'apporto di tossine e lascia al corpo l'energia necessaria per produrre la corretta difesa immunitaria.
Aiuto per l'intestino: i fermenti lattici  probiotici, soprattutto quelli a base di lattobacilli e bifidobatteri. Diversi studi scientifici ormai sottolineano come i probiotici possano diminuire l’incidenza delle infezioni respiratorie e comunque di diminuire durata e severità dei disturbi in caso di malattia.

Prevenire il raffreddore coi rimedi naturali: quali rimedi?

Quali sono i più efficaci rimedi naturali per prevenire il raffreddore? Quelli che saranno in grado di stimolare il corpo a "sapersi difendere da solo". Eccone alcuni, forse i meno noti:
Fungo reishi (Ganoderma lucidum), sulle cui proprietà sta indagando con successo la ricerca scientifica, poiché contiene molecole in grado di stimolare (o meglio modulare) attività e numero delle cellule immunitarie deputate a contrastare le infezioni, ovvero macrofagi e linfociti T.
Vitamine: ormai si sa che la vitamina C (contenuta soprattutto nella Rosa canina e nell'Acerola) può avere anche effetti di stimolazione sul sistema immunitario, ma spesso si trascura l'importanza della vitamina D, ora oggetto di studio anche per questa funzione, oltre alla già nota attività nel metabolismo del calcio.
Minerali: lo zinco e il selenio, che rinforzano le difese individuali e diminuisce il rischio di infezioni, non solo respiratorie. Manganese-rame, associati come oligoelementi, sostengono la funzionalità del sistema immunitario.
Fitoterapiciuncaria tomentosa, che ha dimostrato avere effetti immunostimolanti grazie agli alcaloidi ossindolici. Inoltre alla ben nota Echinacea, e la radice di Astragalo.
Prodotti delle api: miele e propoli
Oli essenziali, ottimi se diffusi nell'ambiente o nei valori di un bagno caldo. Soprattutto quelli di:benzoino, eucalipto, cannella.

mercoledì 4 ottobre 2017

Il mito del sonno

 Ogni cultura celebra il sonno e i suoi miti e gli attribuisce diverse simbologie, dagli antichi Greci, agli Egizi, dai Romani ai Popoli Nordici, dagli Sciamani dell’America Latina agli Yogi del lontano Oriente. Queste leggende rappresentano un’importante chiave di lettura per interpretare quali profonde valenze il sonno abbia sulla mente e sul corpo umano.
Nella Cosmogonia di Esiodo si legge che all’inizio esistevano solo le Tenebre da cui emerse il Caos. Dalla loro unione nacquero il Giorno, La Notte, L’Aria e Erebo. Erebo e la Notte diedero vita a due gemelli, Thanatos, dio della morte e Hypnos, dio del sonno. Un proverbio persiano recita “il sonno è il fratello della morte”.
Sul piano simbolico infatti il sonno è strettamente associato alla morte, per la perdita di coscienza della realtà esterna da un lato e per la componente onirica che permette all'individuo di uscire dal suo corpo fisico e vagare per mondi sottili, dall'altro. Anche l’analisi etimologica di alcuni termini comuni come “cimitero” testimoniano questo stretto legame simbolico: dal greco koimeterion = luogo dove si dorme, o “risorgere” dal latino surgere = alzarsi.  Luoghi comuni ripropongono questa associazione, basti pensare ad affermazioni come “morire di sonno”, “il sonno eterno”. Ribaltando i piani di analisi per non cadere in una simbologia eccessivamente funesta è possibile affermare che ogni risveglio al mattino rappresenti una nuova nascita, il nuovo giorno è una nuova porzione di vita.
Secondo il mito Hypnos dormiva in una grotta vicino al fiume Oblio  e il suo compito era quello di sottrarre gli uomini alle tribolazioni della vita per qualche ora, addormentandoli e inducendoli a sognare. In questa attività veniva coadiuvato dal figlio Morfeo, solito prendere forma delle persone sognate e apparire con un mazzo di papaveri dal potere allucinogeno.
Questo mito è esplicativo di come il sonno possa rappresentare un rifugio e un ristoro dallo stato di coscienza e attività, sia per il corpo sia per la mente: cadere nell'abbraccio di Morfeo è invitante e il modo naturale per suggellare una giornata intensa di veglia.


Come definire il sonno

"Cessazione temporanea, spontanea e periodica di ogni attività psichica superiore, caratterizzata dalla perdita della coscienza del mondo esterno, dall'abolizione più o meno completa delle funzioni dei centri nervosi e dal rallentamento delle funzioni della vita organica” (A. Gabrielli, Grande Dizionario Italiano – Ed. Hoepli).
Ci sono varie definizioni sul sonno, ma prese singolarmente non sono complete e se le si confronta con il proverbio sopra citato, non contemplano tutte le implicazioni che l’atto del dormire porta con sé. Perché giustamente “non si dorme solo per dormire”, ovvero non è una condizione fine a se stessa, non è neppure una condizione statica.
Nelle diverse fasi del sonno il sistema nervoso centrale e parte del sistema nervoso periferico, quello autonomo o vegetativo, stabiliscono importanti interazioni cellulari e neuronali, per alcune funzioni esse sono addirittura superiori allo stato di veglia. “Si dorme per poter agire”: il sonno è funzionale alla rigenerazione energetica del corpo, è consolidatore della memoria e a tal proposito diverse teorie si associano e si compensano per contribuire a rispondere alla grande domanda “perché si dorme?”.
Ma si dorme per poter agire… anche nel sonno! La depressione della coscienza e dell’attività motoria volontaria lasciano spazio ad un mondo organico e psichico fatto di energie, forze e livelli di interazioni sottili che completano l’essere umano nella sua costante formazione. Il fenomeno del sonno coinvolge tutta la scala zoologica, tranne le forme più basse, e viene considerato come momento di recupero
Anche la natura vive il suo sonno, sia quello legato alla fase nictemerale, sia quello stagionale, l’inverno, in cui tutto si sopisce, alcuni animali cadono in letargo, per riposarsi del lungo anno, proteggersi e ritemprarsi in vista del risveglio primaverile.

giovedì 21 settembre 2017

MORINGA, L’UNICA PIANTA CHE MOLTIPLICA LA VITA

La Moringa si è rivelata negli ultimi anni come il supplemento più completo disponibile in natura, capace di surclassare, per efficienza e completezza, qualsiasi altro integratore vegetale già noto                    .La Moringa oleifera, oggi tanto conosciuta grazie all'utilizzo da parte di personaggi noti, è una pianta coltivata in tutta l'area equatoriale, subtropicale e tropicale del pianeta. Sembra essere la pianta "magica", promossa dalla FAO, grazie alla quale Fidel Castro ha ritrovato benessere, forza e capacità cognitive.

Nota da secoli come pianta fondamentale della medicina tradizionale, è base di tantissimi progetti umanitari attivati dalle ONG di tutto il mondo, che vedono nell'utilizzo della Moringa la soluzione ai problemi di carenze nutrizionali nei paesi in via di sviluppo.  Nell’ottobre 2009, Madonna, star molto attiva nei progetti benefici, ha dato il via alla costruzione di una scuola in Malawi.
La città di Chinkhota si è resa protagonista della festa di inizio lavori, conclusi nel 2011, per l’apertura della Raising Malawi Academy for Girls, progetto della Raising Malawi, un ente di beneficenza fondata dalla cantante nel 2006.
Durante la cerimonia, Madonna ha simbolicamente piantato un albero di Moringa, proprio per simboleggiare la vita. Si tratta dell'unica pianta in grado di regolarizzare la circolazione sanguigna, il metabolismo di lipidi e carboidrati, controllare le secrezioni bronchiali, con oltre 1500 articoli pubblicati su Pubmed che riportano studi clinici che evidenziano proprietà antinfiammatorie, anti-ipertensive, antitumorali, con attività antibiotiche e antifunginee, stimolatrici del sistema immunitario, preventive dell'osteoporosi e anti sclerotiche. 
Inoltre, la Moringa oleifera rappresenta un importante alleato nella regolazione della produzione endogena di prolattina, testosterone ed ormone luteinizzante. 

Siamo di fronte ad un superfood?

I super food sono quelle materie prime che hanno talmente tante proprietà benefiche da essere considerate fuori dall'ordinario. Non esiste una definizione ufficiale ma, generalmente, i Superfood si riferiscono ad alimenti, frutta e verdure in modo particolare, il cui contenuto di nutrienti conferisce un beneficio per la salute maggiore rispetto ad altri. 
Senza dubbio la Moringa rientra di diritto all’interno di questa categoria di cibi e, studi clinici lo dimostrano, occupa prepotentemente i primi posti in classifica.
La Moringa ha:
  • un contenuto di CALCIO 17 volte maggiore del latte
  • un contenuto di POTASSIO 15 volte maggiore delle banane
  • un contenuto di VITAMINA A 10 volte maggiore delle carote
  • un contenuto di PROTEINE 9 volte maggiore dello yogurt
  • un contenuto di CLOROFILLA 4 volte maggiore dell’erba
  • un contenuto di FERRO 25 volte maggiore degli spinaci
Con oltre 92 nutrienti, 46 antiossidanti, Omega 3-6-9- e Vitamine dalla A alla Z. Non definirla SuperFood diventa difficile soprattutto se andiamo a considerare il punteggio ORAC che le è stato attribuito. Alla Moringa è stato riconosciuto un punteggio ORAC di 157.600 punti.
L’indice ORAC, acronimo di oxigen radical absorbance capacity, misura la capacità antiossidante degli alimenti contro i radicali liberi presenti nel nostro organismo, misurando quanto un cibo sia sano ed indicato per migliorare la nostra vita.

Le applicazioni

Il benessere della donna durante l’allattamento Durante l’allattamento la donna presenta delle difficoltà circolatorie. Piedi e gambe gonfi in gravidanza, e nella fase post partum, sono provocati dal ristagno di liquidi corporei all'interno dei tessuti, quindi da un processo di ritenzione idrica.
La Moringa oleifera favorisce la circolazione sanguigna riducendo la sensazione di gambe gonfie ed attiva un processo depurativo con un forte potere epatoprotettore. Inoltre, la Moringa non solo favorisce l’aumento della quantità del latte (fino al 35% in più), e la qualità, incrementando il contenuto delle sostanze nutrienti, ma migliora anche la circolazione della ghiandola mammaria e quindi l’ossigenazione dei suoi tessuti.
Infine, la Moringa è ricca di Vitamina C che rafforza i globuli bianchi deputati alla produzione di anticorpi. Arricchendo il latte materno, favorisce lo sviluppo delle difese immunitarie nel bambino.  
Fonte: Department of Science Laboratory Technology, Nigeria 

Trattamento delle affezioni delle vie respiratorie  

La MORINGA oleifera, grazie alla potente attività antinfiammatoria, è in grado di modulare la risposta allergica delle vie aeree, come nel caso dell’asma o della rinite allergica. Inoltre, grazie all'alto contenuto di vitamine, antiossidanti e antinfiammatori, aiuta a prevenire le affezioni delle vie respiratorie oltre a contrastare le patologie di natura allergica.
Studi condotti sui semi di Moringa hanno evidenziato l’efficacia come trattamento dell’asma bronchiale. 20 soggetti sono stati trattati per tre settimane con il risultato che tutti hanno ottenuto un miglioramento della capacità polmonare in media di oltre il 30% con una significativa diminuzione degli attacchi di asma e un incremento dell’emoglobina nel sangue.
La presenza di infiniti nutrienti e antiossidanti, rendono la Moringa utile anche come prevenzione delle patologie respiratorie, quali catarro, sinusite e bronchite.

Fonte: Indian J Pharmacol - Antiasthmatic activity of Moringa oleifera Lam. 

Proprietà dimagranti e anti cellulite

La Moringa, grazie all'alto contenuto di vitamine B2, facilita la trasformazione del glucosio in energia favorendo un innalzamento del metabolismo dei lipidi e dei carboidrati, con conseguente maggior consumo di calorie e quindi calo ponderale.
La Moringa, inoltre, è una pianta diuretica, depurativa e buona per ridurre l’appetito. Nel 2012 è stato condotto uno studio in doppio cieco con placebo. Lo studio ha esaminato gli effetti di perdita di peso con l’utilizzo di estratto di Moringa oleifera in 25 persone in sovrappeso.
I risultati riportano una significativa perdita di peso nelle persone che hanno assunto Moringa e nessun cambiamento nei soggetti a cui è stato dato il placebo. Infine, la Moringa è ricca di vitamina B5, detta acido pantenoico, dotato di un forte potere antinfiammatorio che interviene sulle infiammazioni adipose.
La cellulite è un tessuto adiposo sofferente che, trattenendo i liquidi, compromette la lipolisi, ovvero il processo metabolico che permette la trasformazione delle cellule di grasso in energia.

Trattamento della disfunzione erettile e dell’infertilità

La Moringa oleifera, grazie ai 90 nutrienti in essa contenuti, contrasta la stanchezza fisica e mentale con ingredienti ad azione tonica. Nel trattamento della disfunzione erettile, agisce da inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE-5), enzima che trasforma in metaboliti inattivi la guanosina monofosfato ciclico(cGMP), una sostanza che induce la muscolatura liscia a rilassarsi, provocando un afflusso di sangue dalle arterie al pene, con il conseguente ingrossamento del corpo cavernoso. 
Inoltre, la Moringa favorisce la circolazione sanguigna in quanto, grazie al suo potere antiossidante, evita la formazione di placche aterosclerotiche. Studi dimostrano come l’assunzione della Moringa favorisca la fertilità e la libido della coppia. L’aumento del desiderio, infatti, risulta amplificato sia nell'uomo che nella donna, rendendo l’assunzione di Moringa utile anche nei casi di calo del desiderio da menopausa. 

Proprietà tonico-adattogene e apporto proteico

La MORINGA oleifera, grazie all'alto contenuto di vitamine, antiossidanti, sali minerali, omega 3-6-9 e fibre, aiuta a fronteggiare la sensazione di spossatezza che si manifesta nei cambi di stagione.
Alcuni dei sintomi dell’astenia (difficoltà nei cambi di stagione) sono la sonnolenza diurna, la mancanza di energia, la svogliatezza, la sensazione di affaticamento continuo, la perdita di appetito, la perdita generale degli interessi, l’inclinazione all'isolamento
e la difficoltà a comunicare concetti complessi. Inoltre, ricca di amminoacidi essenziali, sali minerali e vitamine, acidi grassi, proteine e fibre, la Moringa è indicata per gli sportivi che intendono sviluppare la massa magra anche se con attività non agonistica.
Le foglie pluricomposte della MORINGA oleifera hanno il 25% in peso di proteine permettendone l’assunzione anche a chi ha deciso di eliminare le fonti proteiche animali dalla propria dieta. In caso di dieta vegana e vegetariana, la Moringa aiuta a compensare l’assunzione di quei nutrienti che, eliminando carne e pesce, si assumono con maggiore difficoltà.
La Moringa, infine, è in grado di aumentare le capacità di adattamento dell’organismo ad agenti stressanti di varia natura evitando i danni che possono scaturire da tali condizioni influenzando positivamente anche alcune funzioni del sistema nervoso centrale quali la capacità di concentrazione, memoria ed apprendimento.  

Tutto qui?

In realtà le proprietà della Moringa sono tantissime. Numerosi studi e ricerche bibliografiche riportano oltre 300 possibili applicazioni della pianta che moltiplica la vita. Tra le applicazioni riportate ho citato le principali ma, sicuramente, è possibili approfondire ulteriormente la conoscenza di questa pianta magica che può diventare un vero alleato per la nostra salute.