mercoledì 18 luglio 2018

Anguria: ecco le proprietà del frutto più dissetante e light dell’estate

L’anguria ha un basso potere calorico, sazia ed è ricca di acqua che drena i tessuti, li idrata e ripulisce il corpo da scorie e tossine, anche da quelle che favoriscono cellulite e sovrappeso.

I valori nutrizionali per 100g di anguria

  • Kcal 16/100g
  • Grassi 0
  • Proteine 0,4g
  • Glucidi 3,7g
  • Fibre 0,2g
  • Vitamine: A – sottoforma di carotenoidi che nel corpo si trasformano in vitamina A –, C, B6
  • Sali minerali: potassio (112 mg), fosforo (11 mg), magnesio (10 mg)

Le caratteristiche che rendono l'anguria un super frutto

L’anguria è sicuramente uno dei frutti dal maggior potere dissetante, diuretico e depurativo dell’estate, oltre ad avere un buon effetto saziante grazie alla ricchezza di acqua, che costituisce fino al 93% dell’anguria. Sempre grazie al contenuto elevato di acqua, ma anche al potassio e alla vitamina C che fornisce, l’anguria è diuretica e utile contro ritenzione idrica e cellulite. Oltre al potassio, è presente anche un altro sale minerale, il magnesio. Insieme, potassio e magnesio sono utili per sconfiggere la stanchezza dovuta al caldo ed evitare, soprattutto per gli sportivi, il fastidioso fenomeno dei crampi muscolari. L’anguria contiene in quantità modeste anche calcio, fosforo e altri oligoelementi essenziali come ferro, zinco e manganese, efficaci antistress.
L’anguria si caratterizza inoltre per la presenza di carotenoidi, pigmenti naturali antiossidanti che colorano di rosso, giallo e arancio gli alimenti, e tra questi anche il licopene. Tali elementi contrastano la formazione di radicali liberi, vere e proprie tossine il cui eccesso danneggia il corpo facendolo invecchiare prima del tempo e rallentandone i processi metabolici favorendo il soprappeso.

L’anguria fa bene ai vasi sanguigni e ai polmoni

Il merito di questo effetto è da attribuire in primo luogo alla citrullina, un fitonutriente che, nel corpo, si trasforma in arginina, un aminoacido benefico per il cuore, l’apparato circolatorio, i capillari e anche il sistema immunitario, in grado di ridurre la pressione sanguigna se elevata. Tale sostanza è tra l’altro maggiormente concentrata nella parte bianca del frutto, in prossimità della buccia: un ottimo motivo per non scartarla del tutto. A mantenere elastici i vasi sanguigni contribuisce anche il contenuto di vitamina C e carotenoidi come il licopene del frutto. Ricordiamo inoltre che un recente studio, fatto da alcuni scienziati dell’Università Juntendo di Tokyo, ha evidenziato l’efficacia del licopene nel proteggere i polmoni di chi fuma o di chi vive in città ad alto tasso di inquinamento.

L’anguria protegge gli occhi

Chi soffre di bruciore e secchezza agli occhi non può non notare peggioramenti con il caldo estivo. Il cocomero, in questi casi, viene in soccorso grazie alla luteina, un carotenoide in esso contenuto. Consumando spesso anguria nelle calde giornate si contrastano gli effetti negativi dei raggi UV, riducendo anche il rischio di degenerazione maculare e cataratta.

Tutte le  proprietà dell’anguria

  • È dissetante, depurativa e diuretica.
  • È antiossidante e quindi contrasta l’invecchiamento e protegge gli occhi.
  • È fonte di potassio drenante e di magnesio. Insieme contribuiscono a mantenere attivi i muscoli, cuore compreso, e prevengono i crampi muscolari.
  • È saziante.
  • I semi sono ricchi di fibre e se mangiati con la polpa regolarizzano l’intestino pigro.

Come e quando utilizzarla nella dieta

L’anguria si può consumare al naturale o in macedonia, con altri frutti, tagliata a fette o a spicchi, talvolta anche a dadini o a palline. Con la sua polpa si possono preparare granite, sorbetti, gelati, confetture e sottaceti
(con l’aggiunta di aceto, cannella e chiodi di garofano). Ottima anche in insalata.
Per sfruttarne le virtù curative, è importante gustare l’anguria nel modo e nel momento giusto della giornata:
  • L’ideale è mangiarla come spuntino o merenda. Tuttavia, dato che l’anguria è anche fonte di zuccheri, per evitare che dopo il suo consumo la glicemia nel sangue si alzi, si consiglia di consumarla insieme a yogurt magro naturale o a qualche frutto oleoso come mandorle o noci.
  • Non assumerla a fine pasto, perché il suo alto contenuto idrico diluirebbe eccessivamente i succhi gastrici, rendendo laboriosa la digestione. Meglio semmai usarla come sostitutivo del pranzo stesso o aspettare almeno un paio d’ore dopo i pasti per mangiarla.
  • Se possibile evita di assumerla la sera, perché l’effetto diuretico potrebbe disturbarti durante la notte.
  • Se ti interessano le proprietà dimagranti dell’anguria, fai così…vieni a trovarci

giovedì 12 luglio 2018

Pendere il sole migliora la nostra salute, il nostro benessere e perfino la nostra bellezza, sempre però facendo attenzione a quanto e quando ci esponiamo. Anche il sole ha il suo manuale di istruzioni. I problemi, infatti, si manifestano quando ci esponiamo eccessivamente o se siamo particolarmente sensibili al sole a causa di un trattamento medicinale che ci rende più delicati ai raggi solari. In questi casi, oltre al temuto cancro alla pelle, possono apparire altri tipi di problemi, come screpolature, bruciature macchie solari.
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Anche se non hai mai avuto problemi con il sole e utilizzi una buona crema protettiva non abbassare la guardia. Alcuni cosmetici e alcuni farmaci possono alterare la tua pelle e renderla più sensibile al sole, causando l’apparizione di macchie solari, screpolature e perfino invecchiamento precoce.


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Macchie solari

Più invecchiamo più aumenta la probabilità che appaiano lentiggini o macchie solari. Ma, se l’età influisce, anche il sole può essere un fattore detonante, soprattutto se stiamo prendendo anticoncezionaliantibiotici o altri farmaci, per cui è consigliabile leggere sempre attentamente il prospetto illustrativo delle medicine che stiamo prendendo per accertarci che non siano foto
sensibilizzatori.
Ma i farmaci non sono gli unici che possono provocare rossori, eczemi o macchie solari. Anche piante come l’iperico, se prese in dosi elevate, e altre componenti di vari prodotti cosmetici possono causare questi effetti. Per cui, cerca cosmetici che non contengano questi ingredienti e che siano, possibilmente, di natura biologica:
  •      Oli essenziali come quello di verbenaangelicacumino dei praticumino e sedano. Possono essere ingredienti per elaborare latte detergente, creme e oli sia per il viso che per il corpo.
  •      Essenze aromatiche agli agrumi e soprattutto di bergamotto, vaniglia, cedro e sandalo. Vengono usate per elaborare acqua di colonia e profumi.
  •      Sostanze antisettiche come i tricocarbani, che si usano nella fabbricazione di alcuni saponi, o il triclosan, presente in alcuni deodoranti, saponi e dentifrici.

Fortifica la tua pelle

Mantenere ben idratata e nutrita la pelle, sia dal di dentro che dal di fuori, è una buona strategia per prevenire le macchie solari e altri problemi cutanei causati dal sole.
Esternamente conviene idratare e nutrire con cosmetici il più possibile naturali. L’applicazione di queste cremelozioni e serum dev'essere costante e periodica, se è possibile al mattino e alla sera.
Proteggere la pelle dal sole usando una crema con un fattore di protezione solare, oppure stendere un velo di protezione solare dopo la nostra crema, è un’altra opzione per rafforzare e proteggere la pelle.
Dal di dentro pure possiamo fare molto, e anche se non siamo portati a tenerlo in grande considerazione, sono le sostanze nutritive dell’alimentazione a fornire alla nostra pelle vigore ed elasticità. Sapendo questo cerca di fare in modo che la tua alimentazione sia ricca di:
Acidi grassi essenziali (pesce azzurro, semi di lino e chiafrutta seccasoia e germe di grano), che nutrono e rinforzano le membrane delle cellule epiteliali contribuendo a mantenerle idratate.
Antiossidanti (fruttaverduracereali integrali), che aiutano a neutralizzare l’effetto antiossidante del sole.
Vitamina E (germe di grano), vitale per idratare la pelle e proteggere la membrana delle sue cellule sia dal danno ossidativo causato dal sole sia dall'invecchiamento precoce.
Caroteni (frutta e verdura dal colore arancione o verde, come per esempio gli spinaci, la zucca ilmelone, le carote e le pesche), necessari per produrre la melanina, il pigmento della pelle che la protegge dai raggi solari.
Zinco (lievito di birragerme di grano, semi di lino e sesamofrutta secca), un minerale necessario per permettere alla pelle di rigenerarsi.
Acqua e bevande idratanti (infusionisucchi di frutta naturali, latte vegetale), imprescindibili per idratare la pelle ma anche per facilitare il trasporto delle sostanze nutritive e l’eliminazione discorie, sia per le cellule della pelle sia per quelle del resto dell’organismo.

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giovedì 5 aprile 2018

La vitamina C

La vitamina C (acido ascorbico) è probabilmente la vitamina più studiata e conosciuta. È un antiossidante idrosolubile, che protegge dall'attacco dei radicali liberi negli ambienti acquosi (liquido intracellulare, plasma). Inoltre è necessaria per la formazione, la protezione e la stabilizzazione del collagene, che è la principale proteina dell'organismo, indispensabile per la produzione del tessuto connettivo (pelle, vasi, ossa), per la riparazione dei tessuti e per mantenere sani i capillari, le gengive, i denti. Ancora, la vitamina C è essenziale per l'assorbimento di altre sostanze nutritive (ferro, acido folico, vitamina E) e per il metabolismo di alcuni aminoacidi (fenilalanina, tirosina). Infine, essa coopera all'utilizzazione dei carboidrati, nonché alla sintesi dei grassi e delle proteine. Il fabbisogno giornaliero raccomandato di vitamina C per l'adulto sano è di 60 mg.

La vitamina C: le funzioni principali

  • Previene e cura lo scorbuto (la malattia dovuta a carenza alimentare di vitamina C).
  • Ritarda l'invecchiamento cellulare mantenendo giovani i tessuti.
  • Facilita la guarigione delle ossa fratturate e delle ferite
  • È utile nella cura dell'anemia (soprattutto di quella dovuta a carenza di ferro) e delle infezioni delle vie urinarie.
  • Contribuisce alla produzione dell'emoglobina e dei globuli rossi nel midollo osseo.
  • Tra le altre funzioni, sembra che la vitamina C sia in grado di ridurre il colesterolo, mantenendo l'integrità delle arterie e prevenendo le malattie cardiache e i disturbi derivati dall'esposizione a tossine (fumo, inquinamento, alcol, droghe).

    La vitamina C: dove si trova?

    La vitamina C è di origine vegetale e si trova in tarassaco, ortica, ravanelli, broccoli, spinaci, bietole, cavolini di Bruxelles, asparagi e fave; ne sono ricchi inoltre tutti gli agrumi, il pomodoro, le fragole, i peperoni verdi, il ribes nero e la papaia.

    La vitamina C: come assumerla

    Fai scorta di vitamina C consumando vegetali freschi e i relativi succhi. Ideale anche la papaia fermentata in polvere, una bustina la mattina dopo colazione per un mese.

    Scopri se sei carente di vitamina C

    Rispondi a questo breve test tenendo presente che anche un solo sintomo può rivelare la necessità di una piccola integrazione vitaminica.
    • Le gengive sanguinano spesso, i capillari sono fragili e le ferite tardano a guarire?
    • Hai giunture spesso gonfie o doloranti?
    • Banali raffreddori e influenze fanno fatica a risolversi?
    • Allora è il  momento per assumere vitamina C .....

sabato 24 febbraio 2018

Tutte le malattie hanno origine nell’intestino”, Ippocrate (460 – 370 a.C. circa), padre della medicina
Prendiamocene cura!

Probiotici, prebiotici e simbiotici: cosa scegliere in caso di squilibrio intestinale (disbiosi)

Per disbiosi intestinale si intende uno squilibrio del microbiota umano ovvero dell’insieme di microrganismi che colonizzano l’intestino e che sono comunemente noti anche con il nome di flora intestinale. Il microbiota intestinale può essere considerato come un vero e proprio organo, composto da oltre 500 specie di batteri che normalmente vivono in una condizione di simbiosi ed equilibrio – detta eubiosi– con la parte anatomica che popolano. In questo rapporto di reciproco vantaggio, da una parte l’organismo umano fornisce sostentamento ai batteri attraverso il materiale indigerito, dall'altra i microrganismi scompongono i residui alimentari, producendo sostanze nutritive e contrastando l’azione dei batteri patogeni. Importantissima, inoltre, la loro funzione per lo sviluppo del sistema immunitario.
CAUSE E DISTURBI
floriterapia, floriterapia di BachStresscattiva alimentazionefarmaciinquinamento,stile di vita erratointolleranze alimentari
possono comportare un cambiamento in questo equilibrio delicatissimo e fondamentale per il nostro benessere. In caso di disbiosi, generalmente si assiste a una riduzione dei batteri buoni a favore di quelli patogeni che, proliferando e migrando, possono dare luogo a numerosi disturbi, tra cui:
  • – difficoltà digestive
  • – gonfiore addominale
  • – flatulenza
  • – stipsi o diarrea
  • – alitosi
  • – stanchezza
  • – infezioni
I RIMEDI: PREBIOTICI, PROBIOTICI E SIMBIOTICI
Per ripristinare il corretto equilibrio dell’ecosistema microbico, occorre innanzitutto instaurare un regime alimentare sano e apportare eventuali modifiche al proprio stile di vita. Sono da evitare fumoalcolici,latticiniuovacarni conservatecibi raffinati. In secondo luogo, si può ricorrere a trattamenti con probioticiprebiotici simbiotici.                                                                               Conosciamoli meglio                                                                                                                       .I probiotici forniscono batteri compatibili con quelli umani e consentono di riequilibrare la flora batterica, incrementando la possibilità di colonizzazione da parte dei microrganismi benefici. I più comuni sono i lactobacilli e i bifidobatteri che, con la loro azione, sfavoriscono lo sviluppo dei microrganismi patogeni, sottraendo loro spazio e nutrimento.
prebiotici, invece, sono sostanze organiche non digeribili, che forniscono nutrienti al microbiota umano, stimolando la crescita dei batteri buoni. I più noti sono i Fruttoligosaccaridi (F.O.S.), che si trovano naturalmente nella frutta e nella verdura cruda come carciofi , dente di leone, cicoria.
Esistono, poi, degli integratori in cui sono presenti sia probiotici sia prebiotici.  Sono chiamati simbioticie agiscono sinergeticamente, favorendo allo stesso tempo la sopravvivenza degli organismi probiotici e la formazione di un substrato ottimale per il microbiota già presente.

giovedì 22 febbraio 2018

Tachicardia notturna

Il cuore si ribella alla stasi che ti imponi

La tachicardia è un'accelerazione anomala del ritmo cardiaco che si presenta quando i battiti raggiungono e superano i 115 al minuto. In assenza di problematiche fisiologiche come le extrasistole croniche o altri fattori come l'utilizzo di alcuni farmaci, si parla di tachicardia psicosomatica: ma da cosa dipendono gli episodi in cui il cuore accelera? La spiegazione è semplice: non stiamo vivendo al nostro ritmo e il cuore si ribella. Viaggiare al proprio ritmo significa vivere una vita armonica con le necessità profonde dell'anima, che, come nel caso di alcune donne, non vogliono accontentarsi della sicurezza e della routine che imprigionano da troppo tempo la loro esistenza.

L’inquietudine ti sveglia dal torpore

 Se vivi in modo stagnante: senza piacere, senza passione, senza sorprese. Le  giornate, caratterizzate dalla solita routine (i figli, il marito, lo studio) passano tutte uguali, prevedibili:  ecco allora che di notte, quando il controllo razionale è allentato, ci pensa l'anima a ricordarle il problema, attraverso i rintocchi degli attacchi di tachicardia che spesso degenera in insonnia. In queste notti di agitazione si manifesta tutta l’ansia di vita che  non riesci a esprimere: l'anima scarica sul cuore, organo "emotivo" per eccellenza, il compito di assestare dei colpi alla stasi nella quale si è ingabbiati. Quando l'esistenza è troppo regolare, piatta e monotona, occorre "scompaginare" le carte, serve un tocco di follia, ritrovare la magia e l'autentica gioia di vivere, altrimenti il cuore continuerà a lamentarsi e la tachicardia si cronicizzerà.

Trova il nutrimento giusto

Come? Iniziando a ritagliarti del tempo durante il giorno esclusivamente per se stessa, senza scopi precisi, per intuire ciò che veramente  fa battere il cuore, i tuoi reali interessi e come desideri vivere davvero. Da questo potrebbe trarre nuova linfa anche le relazione che ruotano attorno a te!
E ricordati che in erboristeria potresti trovare dei rimedi naturali che con dolcezza ti aiutano....

giovedì 1 febbraio 2018

PROTEGGERE IL FEGATO GRAZIE ALLA CURCUMA

Proteggere il fegato, depurarlo e mantenerlo in buona salute è fondamentale per una vita sana, e la curcuma, grazie alle sue proprietà antiossidanti, sta diventando uno dei rimedi preventivi più efficaci.

Il fegato, un’officina sempre in attività

Se volessimo dare a ogni organo del nostro corpo un soprannome relazionato con le funzioni che svolge, il fegato sarebbe un’officina in perenne attività, visto che è l’organo che svolge più funzioni metaboliche in assoluto.
Nel fegato si neutralizzano tossine, scorie e residui, si producono moltissime sostanze, da quelle nutritive, come grassi e glucosio, agli ormoni, gli amminoacidi, le proteine, gli enzimi, gli antiossidanti e molte altre ancora. Inoltre, il fegato produce i sali biliari necessari per la digestione e interviene su molti equilibri metabolici come per esempio mantenere un buon livello sanguigno di zuccheri e di colesterolo. Le sue funzioni sono così numerose e così importanti che proteggere il fegato è fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale.

Non aspettare che sorga un problema per proteggere il fegato: mantenerlo in buona salute anche grazie a integratori come la curcuma è l’opzione più intelligente per godere di buona salute e di benessere mentale.

La curcuma è diventata la spezia antiossidante per eccellenza grazie alle proprietà delle sostanze contenute al suo interno. Per questa ragione, la curcuma ci può aiutare a prevenire molti fastidi e a neutralizzare i radicali liberi, che oltre a provocare un invecchiamento prematuro delle cellule, possono danneggiare i nostri organi.
Essendo un organo depurante, il fegato è maggiormente esposto alle scorie e alle tossine rispetto al resto del nostro organismo. Per questo motivo, per proteggere il fegato da questi agenti aggressori, è consigliabile ricorrere ad antiossidanti come la curcuma.

La curcuma, l’antiossidante per eccellenza

La curcuma è una vera manna per il fegato. È considerata uno degli alimenti maggiormente antiossidanti finora conosciuti, ragion per cui la sua popolarità è cresciuta tanto negli ultimi anni. Le sue proprietà sono estremamente benefiche per tutto l’organismo, ma risultano specialmente utili per proteggere il fegato, sul quale agiscono in diversi modi.
La curcuma è una pianta epatoprotettrice, come è stato osservato in studi sia in vivo che in vitro con animali, perché contiene elementi che proteggono il fegato da sostanze tossiche. Di fatto, questi studi hanno dimostrato che l’azione combinata dei suoi molti principi anti-radicali liberi protegge il fegato poiché stimola le difese antiossidanti del fegato stesso, potenziando soprattutto enzimi come la superossido-dismutasi o il glutatione perossidasi.
La curcuma favorisce la disintossicazione del fegato, poiché aumenta l’attività del glutatione S-transferasi, un enzima che aiuta a neutralizzare molti tipi di tossine.
L’azione antinfiammatoria della curcuma è un’altra delle importanti proprietà epatoprotettrici. Possiede un valore antinfiammatorio pari a quello dei corticoidi, poiché contribuisce a regolare la produzione di prostaglandine infiammatorie, ma è priva dei loro effetti collaterali.
E, se ancora non bastasse, la curcuma possiede proprietà coloretiche, cioè stimola la produzione di (sali biliari), intervenendo positivamente sulla funzionalità epatica e favorendo la digestione dei grassi e l’eliminazione di tossine e scorie attraverso le feci.
bile 
Resta ancora molto da studiare, ma si può affermare senza ombra di dubbio che la curcuma è un validissimo alleato per proteggere il fegato e depurarlo, e ci aiuta a mantenerlo sano e giovane per tutta la vita.

mercoledì 31 gennaio 2018

Curarsi con i fiori di Bach: scopri le essenze per l’inverno


Con il solstizio d’inverno del 21 dicembre si entra a pieno regime nella stagione più fredda dell’anno. La natura è in letargo: piante e animali stanno immagazzinando l’energia necessaria per affrontare la neve e le gelate notturne. Anche il nostro corpo ha bisogno di protezione: gola e bronchi sono da proteggere, le difese immunitarie da rinforzare, l’intestino da depurare e i muscoli da tonificare per evitare contratture e mialgie dovute all’umidità.
E come tradizione insegna, ad ogni cambio di stagione, è opportuna una cura disintossicante.

Come curarsi con i fiori di Bach durante la stagione invernale?




Il depurativo d’eccezione è Crab Apple, il fiore del melo selvatico. Oltre alla sua valenza transpersonale, Crab Apple è utile per tutte le persone che si sentono intossicate, impure, anche un po’ ossessionate dalla pulizia e dell’igiene, spesso senza esserne consapevoli. Molti adolescenti attraversano stati “Crab Apple” ed è facilmente comprensibile: il corpo sta cambiando, c’è una tempesta ormonale in atto, ci si sente brutti, goffi e inadeguati. 
Durante la pubertà il fiore del melo selvatico è un valido aiuto per accettarsi e assecondare le trasformazioni del proprio corpo con più serenità.
Walnut, il fiore del cambiamento (opportuno per affrontare il passaggio stagionale), abbinato a Crab Apple, sostiene questo momento di trasformazione.
Siamo iperattivi, sempre di corsa, con la sensazione di non avere il tempo necessario per sbrigare tutti gli impegni. In questo caso, per assecondare con maggior distacco i ritmi accelerati che il periodo comporta, è utile curarsi con il fiore Impatiens (quando non sopportiamo più nulla: stare in coda all’ufficio postale diventa un supplizio, il tempo è “tiranno”, velocizziamo non solo il passo ma anche i pensieri… fino ad ammettere: “sono stressato… non ce la faccio più”) ma anche con Elm che alleggerisce il carico delle responsabilità. Talvolta è necessario Cherry Plumquando non ci sentiamo più padroni delle nostre reazioni e tenerle a bada diventa difficile. La collera è alle stelle e l’aggressività alle porte: è il caso di Holly. Se la persona che si sente oberata dagli impegni e dalle responsabilità (Elm) tende anche al lamento ripetuto, allora è il caso di aggiungere Willow; se è critico con tutto e tutti allora abbiniamo Beech; se il pessimismo aumenta sarà utile Gentian.
Elm si combina molto bene anche con Oak. In particolar modo quando la persona che attraversa un periodo di stress non si concede un momento di riposo (“perché non posso permettermelo”). Tipologicamente “Oak” è una persona piuttosto ossessiva sul lavoro, che non riesce ad assecondare i ritmi fisiologici del proprio corpo e va avanti ad oltranza, fino ad ammalarsi.Anche curarsi con il fiore di Bach Centaury può’ essere necessario, soprattutto per le persone che fanno fatica a dire di no, che sono dipendenti dagli altri e dal loro giudizio, che si sentono privi di forza di volontà.
Per tutte le persone che hanno scadenze importanti da portare a termine oppure sono oberate da un surplus di lavoro, il mix Impatiens, Elm e Oak potrebbeessere necessario, con l’aggiunta di Hornbeam, che è un anti fatica mentale. Se la persona è caratterialmente insicura può’ giovare anche l’assunzione di Cerato che stempera le tensioni e lo stato di dispersività tipico di questo soggetto.
Quando si va oltre lo stress, potrebbe arrivare uno stato di profonda stanchezza, quasi di apatia. Ecco l’utilizzo appropriato di Wild Rose, il ricostituente che alleggerisce lo sconforto e restituisce l’entusiasmo necessario per rimettersi in pista.
Quando lo scoramento è forte si abbina a Wild Rose anche Sweet Chestnut e Gorse. In questo caso la persona è davvero “a terra” e non vede una via d’uscita al proprio malessere.e le persone già predisposte possono avvertire un certo senso di tristezza e malinconia. In questo caso Mustard è un ottimo rimedio. È utile anche in caso di sbalzi d’umore immotivati (abbinato a Scleranthus, che rappresenta “l’alternanza”).
Gennaio e febbraio sono i mesi più a rischio di influenze, attacchi virali e dolori articolari. Se l’influenza ci ha spossati, in convalescenza è opportuno curarsi con Olive, il fiore che ci fa ritrovare l’energia perduta. Anche Centaury è appropriato: nella sua valenza transpersonale: indica infatti “debolezza”. Se si è soggetti a problemi legati al freddo e all'umidità (come dolori articolari e geloni) l’accoppiata Scleranthus e Chestnut Bud possano sostenerciIn caso di geloni, Horbeam e Clematis portano energia e sostegno alla circolazione periferica.
Nei disturbi e nelle infiammazioni in cui il dolore è molto forte (per es.otiti) possiamo ricorrere aVervain, un fiore utile ogni volta che siamo di fronte a una situazione “esagerata”, “eccessiva” nella sua manifestazione.
Vervain è quindi un fiore riarmonizzante per le persone di “fuoco”, molto dinamiche, incontenibili. Nel caso di infiammazioni acute, quando il dolore è acuto, abbinare a Vervain anche Elm (che ha una valenza di “straripamento”) e Agrimony, utile quando il malessere diventa difficile da sopportare.