giovedì 21 settembre 2017

MENTA E GASTRITE, SONO COSÌ INCOMPATIBILI?

Con i rimedi naturali non si scherza: non è vero che “non fanno niente”. Avete presente i funghi velenosi? Ecco, anche quelli sono naturali, ma sfido chiunque a dire che siano anche innocui!
Parliamo oggi della menta, pianta aromatica ampiamente conosciuta per il suo profumo intenso e il sapore fresco. Da tempo la menta si utilizza in cucina, ma anche in erboristeria, come rimedio per alcuni disturbi: mal di testaraffreddore. Anche disturbi gastrici, ma non tutti. Non la gastrite, per esempio. Vediamo se è vero che menta e gastrite sono così incompatibili, e perché.

Menta e gastrite sono così incompatibili?

Rispondiamo subito un sincero sì. Se soffrite di gastrite, la menta è vivamente sconsigliata. Ovviamente contano le dosi e la frequenza di consumo.
Una fogliolina di menta non farà gravi danni, ma aggiungere menta ai nostri piatti ogni giorno potrebbe essere nocivo per la gastrite e l’ulcera. Infatti la menta, in tutte le sue varietà, stimola la produzione dei succhi gastrici: questo è benefico in caso di coliche, nausea, cattiva digestione e senso di pesantezza.
L’azione della menta sui succhi gastrici è dovuta al mentolo, che stimola sia le ghiandole salivari sia lo stomaco sia la produzione di bile, accelerando e facilitando così i processi digestivi.
Ma in caso di gastrite, dove il problema è spesso proprio l’eccesso di acidità gastrica, c’è il forte rischio che la menta vada ad aggravare la situazione aumentando ulteriormente la causa – e di conseguenza i sintomi – della gastrite.
  

Menta e gastrite sono incompatibili: la gastrite

La gastrite è una patologia causata da un processo infiammatorio della mucosa gastrica, con una incidenza molto alta in quasi tutto il mondo, in alcune regioni anche a riguardare il 70% della popolazione di età superiore ai 30 anni.
In Italia il numero di persone che soffrono di gastrite tende a salire di anno in anno, probabilmente a causa di errate abitudini alimentari - cibi raffinati, pesanti da digerire, alcolici, caffè in eccesso - ma anche a causa di ansia e stress oppure la presenza del batterio Helycobacter Pylori.
Tutti questi fattori predispongono il sistema digerente ad aumentare l’acidità dei succhi gastriti: questa acidità è la causa di tutti i disturbi legati alla gastrite.
Esiste sia in forma acuta, che può avere sintomi lievi, sia in forma cronica, che in genere causa disturbi seri e prolungati nel tempo.
I principali sintomi della gastrite sia in fase acuta che cronica sono di tipo digestivo:
> bruciore e crampi allo stomaco;
nausea;
aerofagia;
alito cattivo;
> reflusso gastroesofageo con bruciore in gola e/o afonia;
> dolore e pesantezza nella zona intorno allo sterno;                                                                    
 affanno anche dopo sforzi minimi.
Quando però la gastrite tende a cronicizzare, l’eccesso di acidità prodotta dallo stomaco può avere ripercussioni su altri organi e manifestarsi con:
disturbi intestinali;
stitichezza;
> infiammazione dell’orecchio interno;
labirintite;
> tachicardia.

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